21 gennaio 2016
Dal 2 febbraio 2016 sarà in vigore il “Collegato ambientale” Legge 28 dicembre 2015 n. 221 (pubblicata in Gazzetta Ufficiale 18 gennaio 2016, n. 13) recante Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell'uso eccessivo di risorse naturali.
Questa nuova norme introduce numerose ed importanti misure per la green economy (78 articoli).
Si riportano i capi della Legge:
Tra i temi trattati:
Nelle disposizioni per incentivare la mobilita' sostenibile (art. 5) sono incluse iniziative di piedibus, di car-pooling, di car-sharing, di bike-pooling e di bike-sharing, la realizzazione di percorsi protetti per gli spostamenti, anche collettivi e guidati, tra casa e scuola, a piedi o in bicicletta, di laboratori e uscite didattiche con mezzi sostenibili, di programmi di educazione e sicurezza stradale, di riduzione del traffico, dell'inquinamento e della sosta degli autoveicoli in prossimita' degli istituti scolastici o delle sedi di lavoro, anche al fine di contrastare problemi derivanti dalla vita sedentaria.
Tali programmi possono comprendere la cessione a titolo gratuito di «buoni mobilita'» ai lavoratori che usano mezzi di trasporto sostenibili.
Verrano definiteapposite linee guida da parte del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, per favorire l’istituzione nelle scuole di ogni ordine e grado della figura del "mobility manager scolastico" che coordinerà gli spostamenti del personale delle scuole e degli alunni, favorendo la collaborazione con strutture comunali e altre scuole, l’intermodalità, l’uso della bicicletta e il noleggio di veicoli elettrici.
Aree marine protette (art. 6) con la rapida istituzione delle aree marine protette e il potenziamento della gestione e del funzionamento di quelle già istituite.
Disposizioni per agevolare il ricorso agli appalti verdi (artt. 16-22) con le modifiche al codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, inerenti, in particolare, la valutazione in sede di gara dei costi del ciclo di vita, la riduzione della garanzie necessarie per accedere agli appalti per la fornitura di beni e servizi ecologici per le aziende in possesso di certificazione ambientale EMAS o Uni En Iso 14001 e l'applicazione di criteri ambientali minimi negli appalti pubblici per le forniture e negli affidamenti di servizi nonchè agli affidamenti di lavori oggetto di ulteriori decreti ministeriali di adozione dei relativi criteri ambientali minimi.
Nell'ottica dell'economia circolare rientrano le misure per incentivare il risparmio e il riciclo di materiali attraverso il sostegno all’acquisto di prodotti derivanti da materiali riciclati post-consumo o ottenuti dal disassemblaggio di prodotti complessi (art. 23)
Sulla Gestione dei rifiuti sono state stabilite misure per incrementare la raccolta differenziata e il riciclaggio attraverso le modifiche inerenti il tributo di conferimento dei rifiuti in discarica a carico dei Comuni e incentivazione del compostaggio aerobico individuale per utenze domestiche e non con la riduzione della tariffa dovuta per la gestione dei rifiuti urbani.
Introduzione del divieto di gettare in strada mozziconi di sigaretta, gomme da masticare e altri piccoli rifiuti al fine di preservare il decoro urbano dei centri abitati e per limitare gli impatti negativi derivanti dalla dispersione incontrollata nell'ambiente di rifiuti di piccolissime dimensioni.
La reitroduzione del “vuoto a rendere” volontario e sperimentale nei bar e nei ristoranti, per i produttori di birra e di acqua minerale.
Gestione del fine vita di pannelli fotovoltaici.
I Comuni possono individuare appositi spazi, presso i centri di raccolta rifiuti per l'esposizione temporanea, finalizzata allo scambio tra privati, di beni usati e funzionanti direttamente idonei al riutilizzo (art. 66).
E' prevista l'istituzione di aree territoriali denominate "Oil free zone" nella quali, entro un dato arco temporale e sulla base di specifico atto di indirizzo adottato dai Comuni del territorio di riferimento, sarà attuata la progressiva sostituzione del petrolio e dei suoi derivati con energie prodotte da fonti rinnovabili.
Viene istituito il nuovo marchio volontario “Made Green in Italy” per indicare e comunicare l’impronta ambientale dei prodotti.