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Piccole strategie "riduci-rifiuto" da adottare fuori casa.

Rifiuti

11 novembre 2013

In occasione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, proviamo a capire cosa possiamo fare per portarci in giro meno rifiuti, trasferendo le buone pratiche anche fuori casa.
Facciamo un esperimento con i visitatori del Padrongianus per alleggerire da imballaggi e rifiuti lo zaino dei nostri piccoli "esploratori" o le borse delle loro mamme, una mattina con la scuola o un pomeriggio con merenda al parco giochi. 

Con l'aiuto degli operatori del Parco, abbiamo dato uno sguardo ai contenitori della raccolta differenziata e abbiamo identificato i "rifiuti dominanti" e le loro eco-alternative.

  • Bottigliette di plastica e brick

Le amate bottigliette di plastica da mezzo litro, formato borsetta o zainetto, potrebbero essere riutilizzate più volte, e se davvero ci siamo "evoluti", ritornando a bere acqua dal rubinetto o alla fonte poco fuori città, la soluzione migliore resta la pratica bottiglietta di metallo (acciaio), utilizzata per esempio dagli sportivi. Infrangibile può essere lavata e, perché no, la possiamo anche personalizzare con i personaggi più amati dai nostri piccoli consumatori consapevoli. Mamme creative all'opera. Può essere riempita con i succhi di frutta più graditi ai bambini, anche questi sempre in formato famiglia, evitando i brick monoporzione che costituiscono una bella quantità di rifiuti molto presenti nei contenitori del Parco.

  • Merendine (o ciò che ne resta)

Anche le merendine hanno un carico di imballaggio di cui dovremmo tenere conto: ogni merendina è impacchettata singolarmente e contenuta in una scatola di cartone, avvolta da altra plastica. Difficile trovare il tempo per fare dolci in casa? Facciamo un tentativo con merende più salutari a base di pane, formaggio, marmellate, se troppo golosi creme da spalmare, e soprattutto frutta i cui avanzi sono compostabili nella compostiera a disposizione dei visitatori. Tutto trasportabile in piccoli box porta-merenda ormai facili da reperire, si di plastica, ma riutilizzabili più volte. Se davvero non possiamo fare a meno delle merendine, cominciamo a preferire confezioni più rispettose, dove viene indicato con attenzione quanto del packaging può essere differenziato.

  • Salviette & Co.

Abbiamo camminato, corso e giocato. Abbiamo fatto merenda. A questo punto ci rinfreschiamo con le profumate salviettine umidificate. Usate per il cambio pannolino, per pulire le mani, per la detersione del sudore degli sportivi, per smacchiare in tempo reale macchie di cibo, erba e fango. Vediamole da vicino: la percentuale di cotone presente in molte salviette in commercio è davvero bassa, si tratta soprattutto di fibre sintetiche non biodegradabili, imbevute di acqua (ma quella la possiamo portare noi), trattate con prodotti chimici sbiancanti che non sono amici per la pelle, conservanti e antimuffa, impacchettate in confezioni di plastica, che spesso lasciano evaporare il prezioso liquido facendoci gettare la stessa confezione prima di finirla. Le troviamo, come i fazzoletti di carta, abbandonate negli angoli del Parco. Un semplice mini-asciugamano di cotone o un fazzoletto, come quello delle nostre nonne, può finire in lavatrice con il prossimo carico. Se anche questo è personalizzato per i nostri piccoli, sarà un oggetto unico che appartiene solo a loro o solo a noi.
La natura ringrazia.

CS Alessandra Corda – ALEA Ricerca & Ambiente

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